In questa guida spieghiamo cosa sono i penumatici run flat e come riconoscerli
La tecnologia Run Flat è quella particolare caratteristica che rende i pneumatici autoportanti. Ovvero, in caso di foratura permettono al guidatore di continuare entro alcuni limiti evitandone l’afflosciamento in caso di perdita improvvisa di pressione.
I vari produttori utilizzano simboli diversi per distinguerle e queste gomme, inoltre, hanno in relazione a marca e modello caratteristiche diverse.
Iniziamo quindi a vedere, per i vari produttori, le sigle che vengono utilizzate e le specifiche tecniche che vengono proposte sugli pneumatici Run Flat.
Dunlop – DSST – Dunlop Self Supporting Technology
Questo tipo di pneumatico è in uso dal 1998. In caso di perdita di pressione, il peso dell’autovettura viene supportato da una particolare costruzione brevettata delle pareti laterali rinforzate dello pneumatico.
Accelerazione, frenata e sicurezza di guida in assenza di pressione restano praticamente invariate.
Gli pneumatici DSST si adattano a tutti i tipi di cerchioni standard, e necessitano di un impianto di segnalazione in caso di calo di pressione. Con questi pneumatici è possibile percorrere fino a 80 km con una velocità massima di 80 km/h.
Goodyear – EMT – Extended Mobility Tyre
Goodyear presentò questa tecnologia nel 1992. In caso di perdite di pressione, la massa dell’autovettura viene eretta dai lati rinforzati degli pneumatici. L’autovettura deve essere provvista di sensori di monitoraggio della pressione. L’utilizzo degli pneumatici della serie EMT viene consigliato solamente nelle automobili dove tale tecnologia è già installata di serie o dove prevista come optional dal costruttore.
Risulta essere consentita la riparazione degli pneumatici EMT secondo le regole generali. Risulta essere possibile, con questi pneumatici percorrere fino ad un massimo di 80 km con una velocità di 80 km/h.
Hankook – HRFS – Hankook Run Flat System
Questa tecnologia è più recente rispetto a quelle di cui abbiamo parlato precedentemente, venne introdotta infatti nel più 2004. Questo sistema comprende la presenza di inserti rinforzati sui lati del pneumatico. La gamma dei prodotti HRFS è pensata e studiata per le auto di lusso, sportive e SUV. I limiti di percorrenza a pressione zero sono gli stessi che ho citato in precedenza.
Michelin – ZP – Zero Pressure
Soluzione in utilizzo dal 1995 che, in caso di calo improvviso della pressione, fa in modo che tutto il peso del mezzo si
appoggi sui fianchi rinforzati del pneumatico.
Gli pneumatici ZP possono essere montati solo ed esclusivamente nelle autovetture progettate appositamente per gli pneumatici Run Flat e munite di appositi cerchioni progettati per questo modello di pneumatici. La serie ZP degli pneumatici Michelin è composta da Primacy HP, Pilot Sport e Pilot Alpin.
In caso di foratura di più di uno pneumatico, Michelin consiglia di interrompere il viaggio e chiamare assistenza. Risulta essere possibile percorrere 80 km ad una velocità massima di 80 km/h.
Negli pneumatici contrassegnati con il simbolo SR il percorso si allunga a 112 km.
Michelin – PAX
Questo sistema in uso dal 1999 pone il suo punto di forza nella struttura con il quale è stato progettato. Viene posizionato sul cerchione all’interno del pneumatico, che ovviamente deve essere compatibile con questa tecnologia, un supporto prodotto in plastica leggera, che sostiene il peso del veicolo in caso di foratura. Inoltre il pneumatico PAX possiede una costruzione speciale del tallone che impedisce il distacco del pneumatico dal cerchione durante la percorrenza a pressione zero.
Un serio punto a sfavore di questa tecnologia è che una ruota completa munita del sistema PAX pesa, in media, il 17 % in più rispetto a alla ruota standard della stessa misura.
Le caratteristiche di guidabilità a pressione zero sono peggiori rispetto alle soluzioni viste precedentemente, a loro favore però c’è da dire che garantiscono una percorrenza fino a 200 km con una velocità di punta di 88 km/h.
La tecnologia PAX è molto costosa, quindi di recente Michelin ha deciso di non utilizzarlo più. Tuttavia le automobili con questo sistema si possono trovare frequentemente nel mercato dell’usato.
Bridgestone – RFT – Run Flat Tyre
Bridgestone è stata la prima ad utilizzare la tecnologia Run Flat per alcuni modelli dei suoi prodotti. I primi modelli Run Flat presentati da questa casa risalgono al 1987.
Anche questi modelli anni le pareti laterali rinforzate. In tutti questi anni però non sono rimaste invariate la struttura e le caratteristiche con cui vengono prodotti.
Tra la prima generazione della linea RFT, pneumatici prodotti tra gli anni 1987 e 2004, e la seconda, prodotti dal 2005 al 2009, è cambiata la struttura interna delle pareti laterali al fine di migliorarne la comodità di guida.
La terza generazione, dal 2009, invece, è stata appositamente progettata per migliorare il raffreddamento delle pareti laterali.
Supponendo che l’indice di aumento della temperatura conseguente il calo di pressione negli pneumatici RFT di prima generazione fosse pari al 100%, in quelli di seconda generazione era pari all’85%, il valore negli pneumatici di terza generazione è sceso fino al 42%.
Un’automobile equipaggiata con pneumatici RFT dovrebbe essere anche provvista di un sistema di monitoraggio della pressione d’aria all’interno degli pneumatici. Risulta essere possibile, con questi pneumatici percorrere fino ad un massimo di 80 km ad una velocità di 80 km/h.