L’indirizzo preso dalle grandi case dell’auto, europee e mondiali, è più chiaro che mai: un controllo più diretto – per migliorare la qualità dei servizi – anche dei canali di vendita. E se qualcuno dei multimarca, spesso rivenditori di rivenditori, ancora sopravvive, è in larga parte legato alla clientela e alla presenza sul territorio che sono riusciti a costruirsi nel tempo. Un residuato però quasi bellico, che sta perdendo sempre più terreno e che presto sarà un lontano ricordo.
Di esempi ce ne sono tanti, come quanto viene ormai fatto da tempo dalle concessionarie Volkswagen – che offrono sul territorio una rete capillare, professionale, imbattibile dai singoli privati, dove in un solo luogo si possono visionare le nuove auto offerte dal brand, partecipare ai test drive, accedere alle officine e anche avere accesso al loro usato garantito. Una combinazione di fattori che per quanto accettata con sospetto da parte degli automobilisti, continuerà a informare il mondo dell’auto, soprattutto in Europa.
Tutto in uno, ma di una sola marca
Le soluzioni preposte sono estremamente verticali. Dalla presentazione dei nuovi modelli fino agli interventi più seri a livello meccanico o elettrico, per le migliori auto europee ormai tutto avviene nello stesso luogo. Una concessionaria che spesso diventa anche officina e che diventa luogo unico con il quale l’automobilista italiano o europeo deve rapportarsi.
Il motivo di tante polemiche va trovato soprattutto in chi ha dovuto fare posto a questo nuovo modo di intendere il commercio di auto e di servizi dell’era moderna. Ovvero i vecchi concessionari che compravano qua e là, senza nei fatti essere in grado di offrire un approccio verticale come quello che abbiamo indicato qui.
La spinta verso la digitalizzazione e la centralizzazione dei servizi porterà, tempo al tempo, alla scomparsa dei rivenditori multimarca. Un tempo pilastri indiscussi del settore, non riusciranno a competere con l’efficienza e la verticalità di un’esperienza monomarca legata direttamente alla casa madre.
Anche per l’usato
La professionalizzazione estrema delle nuove concessionarie passa anche dall’enorme, redditizio, interessante e sempre più utilizzato mercato dell’usato. Le truffe, in questo settore, sono sempre state dietro l’angolo e questo ha lasciato campo libero ad una sorta di razionalizzazione della quale si sono fatte carico le case madri, direttamente tramite le loro concessionarie.
Oggi presso le concessionarie Volkswagen – ma l’esempio è stato seguito anche da tanti altri brand – è possibile accedere anche a usato di marca che è stato verificato, garantito e poi rimesso sul mercato.
Piaccia o meno, è questa la direzione verso la quale si sta muovendo il mercato automobilistico. E questa tendenza non è prerogativa soltanto delle grandi case automobilistiche di grande spessore come Volkswagen. Anche altri marchi, tra quelli emergenti, stanno scegliendo questo tipo di verticalizzazione dell’esperienza auto che offre maggiore controllo – anche della reputazione del proprio brand. E i vantaggi, almeno a nostro avviso, sono evidenti anche per il grande pubblico degli automobilisti.