In questa guida spieghiamo cosa fare se il catalizzatore dell’auto è rotto.
Oggi sappiamo tutti quanto conti la lotta all’inquinamento e quanto sia importante combattere questo fenomeno soprattutto a livello cittadino e stradale. Non è dunque un caso che, negli ultimi anni, si sia cercato di contrastare l’inquinamento dell’aria intervenendo proprio sulle automobili. A questo serve l’installazione del catalizzatore nelle marmitte delle auto moderne, una struttura detta a tre vie che ha lo scopo di convertire i gas tossici di scarico prodotti dal veicolo in sostanze innocue per l’atmosfera terrestre. Purtroppo il catalizzatore, nonostante sia costruito per durare, con il passare del tempo tende ad invecchiare e a danneggiarsi, causando dei malfunzionamenti. Quando accade ciò, bisogna intervenire per sostituirlo, così da potere ripristinare quel meccanismo responsabile della riduzione delle emissioni dagli scarichi.
Come Funziona il Catalizzatore Auto
Prima di passare in rassegna i sintomi di un catalizzatore auto rotto, e di vedere come sostituire il catalizzatore guasto, è necessario capire come funziona questo pezzo. In pratica, il catalizzatore è una componente a forma di griglia, costituita da una struttura con celle a nido d’ape. Risulta essere in ceramica e funge da vero e proprio filtro, di fatto sostiene il passaggio dei gas di scarico all’interno delle sue celle e, durante questa operazione, filtra i gas bloccando le polveri dannose per l’atmosfera.Di solito viene installato a ridosso dello scarico anteriore, dato che è qui che i gas giungono al suo interno molto caldi, per funzionare, infatti, questa componente deve agire sui gas ad una temperatura compresa fra i 250 e i 270 gradi centigradi.
Ovviamente lo si trova sempre nelle marmitte catalitiche, e il suo funzionamento è molto facile da comprendere. Le celle a nido d’ape filtrano tre tipologie di gas dannosi provenienti dalla combustione del carburante nel motore termico, per questo viene detto a tre vie, si tratta degli idrocarburi, del monossido di carbonio e dell’ossido di azoto. Vediamo come vengono trasformati i gas nocivi. Attraverso la combinazione con l’aria e dunque il processo di ossidazione degli elementi tossici, conversione catalitica, di fatto, in uscita vengono espulsi esclusivamente l’anidride carbonica e l’azoto, con il risultato di abbattere nettamente il grado di inquinamento.
Come Capire se il Catalizzatore Auto è Rotto
Sono diversi i possibili sintomi che ti comunicano l’esigenza di sostituire il catalizzatore della tua auto. In primo luogo la riduzione delle prestazioni del motore, quando è intasato, il convertitore catalitico limita il flusso di scarico e questo influisce pesantemente sulla potenza del motore. Inoltre, il catalizzatore è anche soggetto a danni fisici, nel caso di un tamponamento, potrebbe rompersi e i frammenti finire all’interno dello scarico, causando non pochi problemi. In queste situazioni non è raro avvertire un rumore sferragliante provenire dall’impianto di scarico, dovuto ai frammenti di ceramica.
Altri indicatori di un catalizzatore guasto sono dati dai consumi di carburante squilibrati, e dai gas di scarico che improvvisamente assumono una tinta blu. Come già detto, poi, il motore potrebbe avere gravi difficoltà ad avviarsi, o non avviarsi del tutto, dunque la spia del motore è un altro elemento da tenere in considerazione. In sintesi, appena noti uno di questi problemi ti conviene procedere immediatamente con la sostituzione di questo componente.
Come Sostituire Catalizzatore Auto è Rotto
Generalmente un catalizzatore è costruito per durare quanto l’automobile, ma in pratica così non è, risulta essere sempre il caso di procedere alla sostituzione del pezzo dopo 200.000 chilometri circa, ed è sempre bene rivolgersi ad un meccanico esperto, visto che si tratta di un’operazione fortemente sconsigliata agli appassionati del fai da te. Fatta questa necessaria premessa, comunque, è possibile sostituirlo nel proprio garage, a patto di sapere esattamente ciò che si fa.
Vediamo come cambiare un catalizzatore auto rotto, dunque. Per prima cosa si deve intervenire sollevando il veicolo, è possibile farlo con il crick, anche se sarebbe meglio sfruttare un elevatore. Fatto questo, il secondo passo è procedere alla rimozione del catalizzatore dalla marmitta, per farlo bisogna lubrificarlo prima di rimuovere le viti di supporto, per consentirgli di scorrere fuori dal suo alloggiamento senza provocare danni alla marmitta stessa. A questo punto, l’ultimo passaggio è l’installazione del catalizzatore nuovo.
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Conclusioni
Anche se in apparenza potrebbe risultare un’operazione semplice, non lo è per niente, l’estrazione del catalizzatore rotto è una fase estremamente delicata, che richiede manualità, pratica e soprattutto grandi competenze tecniche. Inoltre, bisogna anche comprare un pezzo di ricambio che sia omologato e dunque adatto a quel tipo di marmitta.
Infine, per testare il corretto funzionamento del catalizzatore nuovo, è sempre bene procedere con una verifica delle emissioni, qui, serve naturalmente un attrezzo specifico. Meglio puntare su marche rinomate come Brain o Basal, per quanto riguarda il prezzo, un componente nuovo può arrivare a costare anche 400 euro.
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